Il posto
Il posto "place" può essere schematizzato come segue:

Come possiamo vedere dallo schema precedente, il posto comporta diversi aspetti oltre alla localizzazione vera e propria dell'azienda.
Quando si parla di "place" si parla di distribuzione fisica dei prodotti (logistica) con tutto ciò che comporta (trasporti, costi, gestione del magazzini, gestione ordini...) nonché di distribuzione strategica (scelta sei canali di smercio). Possiamo riassumere come segue:
DISTRIBUZIONE | ||
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>Ubicazione Cosa viene prodotto, immagazzinato e venduto e soprattutto DOVE? | >Canali di vendita In che modo il prodotto o servizio passerà dal produttore al consumatore? | Logistica Quando e attraverso quale mezzo avverrà la distribuzione del prodotto/servizio? |
Qualità dell'ubicazione | Disponibilità del prodotto/servizio | Disponibilità consegna |
La localizzazione dell'azienda è un elemento spesso poco considerato dal neoimprenditore. La scelta dell'ubicazione di un'impresa può invece diventare decisiva.
La vicinanza a reti stradali o ferrovie, oppure una sede prestigiosa in un centro cittadino possono determinare il buon successo di un'iniziativa imprenditoriale. Ottimizzare anche questo elemento in funzione dei propri obiettivi può quindi essere importante.
Nella scelta dell'ubicazione è necessario tener conto di alcuni elementi:
CRITERI PER LA SCELTA DELL'UBICAZIONE |
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La localizzazione dell'azienda va anche vista in funzione della propria strategia di distribuzione. In parole povere: come posso raggiungere il consumatore del mio prodotto o del mio servizio? Quale canale intendo usare per raggiungere il mio target? Quali possono essere le implicazioni organizzative determinate dalla scelta dell'ubicazione della mia impresa?
Nella scelta del canale di vendita, esistono diverse possibilità. La prima è quella del canale indiretto, vi sono degli intermediari che si occupano del deposito delle merci, della consegna, della fatturazione e del servizio clienti.
Del canale diretto cioè dal produttore direttamente al consumatore fanno parte per esempio, le succursali, i depositi di consegna, il mercato nel senso fisico del termine, il porta a porta, internet, il franchising, il catalogo postale, i rappresentanti...
VENDITA INDIRETTA | |
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VANTAGGI PER IL PRODUTTORE | SVANTAGGI PER IL PRODUTTORE |
Semplicità nella gestione delle ordinazioni | Poca influenza sulle promozioni delle vendite fatte dal punto vendita o dall'intermediario |
Riduzione costi di deposito e vendita | Nessun contatto diretto con il cliente finale e dunque minor influenza sulle sue scelte |
Minori rischi finanziari e commerciali | Nel punto vendita o presso l'intermediario vi sono pure altri prodotti che vengono venduti |
VENDITA DIRETTA | |
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VANTAGGI PER IL PRODUTTORE | SVANTAGGI PER IL PRODUTTORE |
Contatto diretto col cliente e più libertà di azione | Aumento dei costi fissi e maggiori rischi finanziari |
Influenza diretta sui consumatori | Necessità situazione finanziaria ottima per investire in sistema informatico e gestione ordini |
Influenza diretta sui distributori e possibilità di effettuare delle promozioni | La concorrenza acquista i distributori sul mercato |
Offerta esclusiva dei propri prodotti e non di altri | Gestione di casi diretti e complessi e più lavoro nel disbrigo degli ordini |
Maggiori conoscenze che permettono un servizio alla clientela di qualità | Costi di deposito e trasporto alti |
Come possiamo vedere la scelta di un canale diretto comporta alcuni vantaggi ma per poter seguire questa strategia distributiva occorre avere le seguenti caratteristiche. Nel caso contrario è molto meglio affidarsi ad un intermediario.
Caratteristiche basilari per fare una distribuzione diretta |
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Per concludere possiamo aggiungere che la logistica dipende essenzialmente dalla scelta strategica del canale di vendita. Come visto in precedenza un canale diretto implica pure una rete di trasporti efficiente ed efficace sul territorio e comporta importanti costi di gestione di stoccaggio delle merci e di imballaggio.
Un ultimo aspetto che riguarda la distribuzione è la scelta del tipo di strategia di distribuzione che si vuole mettere in atto. Generalmente ne esistono tre tipi:
STRATEGIE DISTRIBUTIVE | Intensiva: di solito si usa per i beni di largo consumo. Favorisce la disponibilità e l'accessibilità del prodotto sul mercato. Es.: supermercati e grandi magazzini | Un produttore di vino che punta sulla quantità (la qualità è media) |
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Selettiva: si selezionano dei punti vendita specifici. Il prodotto viene percepito in maniera diversa dal consumatore a dipendenza del punto vendita in cui si trova. Es.: botteghe, grandi magazzini con zone vini speciali | Un produttore di vino che punta su qualità medio alta e produce quantità inferiori | |
Esclusiva: ci si serve di un numero ristretto di punti vendita. Si punta molto sull'immagine, sul prestigio, la marca. Es.: enoteche e ristoranti di alto livello | Un produttore di vino che punta su qualità elevata e sul prestigio e produce poche bottiglie per intenditori e appassionati |