Capitale di terzi
Se il finanziamento interno (capitale proprio) è insufficiente per finanziare l'impresa, allora si deve ricorrere a fonti esterne di finanziamento: il capitale estraneo o capitale di terzi.
Il capitale estraneo si divide in:

Il grosso elemento che differenzia i tre tipi di capitale estraneo è la scadenza, cioé il periodo entro il quale il capitale deve essere restituito al creditore:
- Il capitale estraneo a breve termine rappresenta gli impegni aziendali che devono essere adempiti, senza particolare disdetta, entro 1 anno.
- Il capitale estraneo a medio termine viene messo a disposizione per una durata da 2 a 4 anni, tuttavia con la possibilità di disdetta in ogni tempo, osservando un preavviso di 3 - 6 mesi.
- Il capitale estraneo a lungo termine è quello di cui l'azienda può disporre per diversi anni, in modo fisso, e che può essere ritirato solo rispettando un termine di disdetta di circa sei mesi.
Di conseguenza l'imprenditore accorto dovrà osservare che con il:
- Capitale di terzi a breve termine, si finanzia l'attivo circolante (l'attività della sua azienda):
- Acquisto materie prime, merce;
- Costi d'esercizio.
Il capitale di terzi a breve termine deve perciò essere composto da denaro liquido immediatamente disponibile (cassa, conto posta, conto banca).
- Capitale di terzi a medio e al lungo termine (e il capitale proprio), si finanzia l'attivo fisso (mobilio, veicoli, ecc.)
Questa regola viene anche definita la regola d'oro del bilancio (o basilare o classica):
ATTIVI | PASSIVI | |
---|---|---|
Attivo circolante: fabbisogno variabile in capitale | ⇔ | Capitale di terzi a breve termine (e in parte a medio termine) |
Attivo fisso: fabbisogno fisso in capitale | ⇔ | Capitale di terzi a medio e a lungo termine Capitale proprio |
Per il finanziamento della propria azienda tramite capitale estraneo si presentano diverse possibilità:
